Capannone artigianale di 300 mq, composto da due grandi stanze, ufficio e bagno. L'immobile è in ottimo stato ed ha un comodo accesso sia per le auto che mezzi più grandi come camion. Il capannone è circondato da circa 1500 mq di corte dove sono presenti 50 piante di ulivo.Attualmente è libero al rogito, garantendo una rapida disponibilità per chi desidera avviare o trasferire la propria attività.L'ampia metratura permette di sfruttare al massimo ogni angolo del locale, offrendo ampie possibilità di personalizzazione e di adattamento a diverse tipologie di attività commerciali.Inoltre, il terreno presente offre la possibilità di realizzare un'area esterna, ideale per attività all'aperto o per parcheggi riservati ai clienti.La posizione strategica del locale, in una zona industriale e commerciale ma facilmente raggiungibile, lo rende ideale per una vasta gamma di attività commerciali, dal negozio di quartiere alla sede di un'azienda.Geograficamente nella Valle del Tevere, il territorio del comune di Orte è interessato da fenomeni di vulcanismo secondario. Le acque termali solfuree delle Capannelle (così chiamate dai capanni costruiti sopra le pozze, presenti fino alla costruzione della Piscina, oggi Terme di Orte) e le solfatare intorno al Fosso della Penna ne sono le principali manifestazioni.La città è ricca di sorgenti naturali, che hanno costituito in passato un'importante risorsa pubblica. Ne riportiamo un parziale elenco:Fontana Antica: sita sull'altipiano di Castel Bagnolo, è la principale fonte di approvvigionamento del pubblico acquedottoAcqua del GallettoFonte Zelli: sorgente naturale in località Zelli, sulla strada Vasanellese. Sgorga da un filone permeabile che attraversa i banchi di travertino. Dichiarata non potabile già negli anni ottanta.Acqua della Breccia: sorgente di notevole portata, sita in località La Breccia (così detta per la presenza della cava di brecciolino, tuttora attiva). Dichiarata non potabile negli anni 2000.Fonte di Buci: quasi a ridosso del Tevere, nei pressi del Mattatoio Comunale.Fonte dell'Acqua Acetosa: presso l'antica chiesa di San Lorenzo. Consta di due sorgenti principali: la prima, a due canne, leggermente frizzante; la seconda, a minore portata, ferrosa e frizzante. Sono state potabili fino agli anni ottanta. L'antropizzazione del territorio circostante ne ha compromesso seriamente la potabilità.ClimaLo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Orte.Classificazione climatica: zona D, 1935 GR/GOrigini del nomeMolti autori antichi (Plinio il Giovane, NH, III, 52; Virgilio, Aen. VII, 716), medievali e rinascimentali (Carrasino, Città e terre d’Italia) hanno scritto sul nome di Orte. L'ipotesi settecentesca, oramai non credibile per le osservazioni fatte dal Momigliano (La formazione della moderna storiografia sull'Impero romano, in Rivista stor. ital., 5a, I, 1936), sulle origini del toponimo Orte fatta da Giusto Fontanini nel celebre De Antiquitatibus Hortae Coloniae Etruscorum (edizione 1723), è che Orte, come altre città dell'Etruria, derivi la sua origine dalla migrazione dei Pelasgi, (?) popolo errante che, lasciato il Peloponneso in seguito alla discesa degli Elleni, si insediò prima in Tessaglia, poi in Italia. La leggendaria migrazione sarebbe databile all'anno 1528 a.C. ("anno DCCLII ante", ovvero 752 anni prima della prima Olimpiade). Il nome sarebbe ripreso dall'antica Orthe o Orthi, città della Tessaglia da cui i Pelasgi provenivano.La presa di Troia per mano degli achei sarebbe dunque avvenuta 344 anni dopo la fondazione di Orte, che, già fiorente, poté mandare in aiuto a Turno, re dei Rutuli, le "Hortinae classes" di virgiliana memoria (Eneide, Lib. 7 vers. 716): una vera flotta, e non eserciti, essendo Orte porto fluviale.StoriaDi antiche origini, Orte (Horta, Hortae, Hurta) è stata probabilmente colonia di Veio o di Tarquinia, città della federazione Etrusca.Orte, situata appena a monte della confluenza del Nera nel Tevere, già importante porto fluviale (Ex Tuscis frumentum Tiberi venit: eo sustentata est plebs, Livio, Lib. II), divenne centro vitale della rete di comunicazione stradale romana con la costruzione della Via Amerina, nel 241-240 a.C., a seguito della presa di Falerii e la stabilizzazione del dominio romano a nord di Veio.Orte costituisce, da allora e fino al XVI secolo, quando per volere di Papa Sisto V Peretti si procedette alla ricostruzione del ponte sulla Via Flaminia (Ponte Felice), il punto di attraversamento del Tevere a nord di Roma. Il ponte, prima ligneo, fu sostituito da ponte in muratura in età imperiale (cosiddetto "Ponte di Augusto", del quale ancora si possono ammirare le sostruzioni lungo il corso del fiume a nord-ovest della rupe).Il tratto della Via Amerina che interessa il territorio ortano scende dal Castello di Bassano (oggi Bassano in Teverina) mediante un ripido tratto di strada, del quale è ancora oggi possibile scorgere, in una piacevole passeggiata, l'antico b